MESSE IN ITALIANO OVUNQUE VI SIANO ITALIANI
di Parenzo-Pola e Capodistria
Messe in italiano
ovunque vi siano italiani Il prof. Argeo Benco, sindaco/presidente del Libero Comune di Pola in Esilio, ha indirizzato il 29 giugno una lettera a mons. Dražen Kutleša, subentrato il 14 giugno a Ivan Milovan nella carica di vescovo titolare della Diocesi di Parenzo e Pola dopo esserne stato vescovo coadiutore dal 17 ottobre 2011. Insieme alle felicitazioni e agli auguri, Benco gli ha rivolto la preghiera che messe in italiano vengano regolarmente celebrate in tutte le località della sua Diocesi dove esiste una comunità nazionale italiana. Ciò anche a beneficio dei turisti italiani. Una missiva analoga è stata inviata al nuovo vescovo di Capodistria Jurij Bizjak, entrato in funzione il 23 giugno dopo essere stato vescovo ausiliario già dal 2000.
Varese, 29 giugno 2012
Oggetto: Celebrazione della S. Messa in lingua italiana
Eccellenza Reverendissima,
di ritorno da una breve crociera sulle Isole Dalmate, apprendo della Sua recente assunzione effettiva della carica di Vescovo della Diocesi di Parenzo e Pola. Sono lieto di augurarLe, a nome mio, del Consiglio Direttivo della nostra Associazione e degli esuli da Pola che in essa si riconoscono, un buon lavoro ed un proficuo apostolato, che la nostra Comunità seguirà con particolare interesse.
Con l’occasione mi permetta di attirare la Sua attenzione su un problema a noi molto caro, ma molto sentito anche dalla minoranza italiana in Istria, minoranza che, per perseguire risultati positivi in tal senso, ha costituito un apposito Centro dei Fedeli in seno all’Unione Italiana. Le vorrei chiedere di esaminare con benevolenza la possibilità di celebrare la Santa Messa anche in lingua italiana nelle località dove esiste una locale Comunità degli Italiani o, comunque, una minoranza italiana. Ciò sarebbe molto apprezzato e ne beneficerebbero anche i numerosi nostri connazionali che visitano o si recano da turisti in Istria.
Mi auguro che questo primo incontro epistolare possa dar seguito ad un incontro personale o con una nostra delegazione per poterLa ossequiare a nome dei “polesani” ed Istriani oggi lontani dalla loro terra.
Le accludo copia delle pagine del numero di maggio del nostro giornale, “L’Arena di Pola”, dedicate al percorso in omaggio alle vittime italiane degli opposti totalitarismi senza distinzione di parte, effettuato con pietas cristiana e volontà di ecumenismo. Ad ogni tappa del percorso sono state poste corone votive benedette dai sacerdoti locali ed è stata letta una preghiera di suffragio.
Con i segni della mia profonda stima porgo i miei più sentiti ossequi.
Argeo Benco
Presidente dell’Associazione