Strage di Vergarolla: tutti a Pola il 18 agosto
Il prossimo 18 agosto a Pola avranno luogo le cerimonie annuali in memoria delle Vittime della strage di Vergarolla, organizzate dalla Comunità degli Italiani di Pola in collaborazione con il Libero Comune di Pola in Esilio e il Circolo di cultura istroveneta Istria.
Alle ore 9 Mons. Desiderio Staver celebrerà una messa in suffragio con la partecipazione del coro della Società artistico-culturale “Lino Mariani”.
Alle ore 10 al cimitero di Monte Ghiro una delegazione deporrà corone di fiori sulla tomba di alcune delle Vittime.
Alle 10.30 una trentina di persone al massimo si imbarcheranno su un battello che dal porto le condurrà davanti alla spiaggia di Vergarolla per il lancio in mare di una corona presso il luogo della cruenta esplosione.
Alle 11.45 è prevista la posa delle corone presso il cippo nel parco Vittime di Vergarolla a fianco del duomo.
Alle 12.30 l’appuntamento è nella sede della Comunità degli Italiani in via Carrara 1 per un incontro conviviale.
Gli inviti ufficiali sono stati diramati dalla CI di Pola. Per parte nostra desideriamo invitare le rappresentanze diplomatiche italiane, i parlamentari italiani, le autorità nazionali croate, regionali istriane e cittadine polesi, i polesani sia esuli sia residenti, le associazioni consorelle, gli istriani (esuli o residenti) di altre località e coloro che desiderano rendere omaggio agli innocenti travolti da quell’orrenda deflagrazione.
Il sindaco dell’LCPE Tullio Canevari consegnerà al vice-sindaco e presidente della CI di Pola Fabrizio Radin una proposta di completamento del cippo con l’aggiunta dei nomi delle 64 Vittime allora identificate.
La strage del 18 agosto 1946 fu la più micidiale della storia dell’Italia repubblicana, ma nessun processo né alcuna commissione d’inchiesta hanno mai accertato il numero esatto dei morti e dei feriti, gli autori, i mandanti e le finalità. Dopo 67 anni ciò non è più ammissibile. Per smuovere le acque abbiamo dedicato le pagine 8 e 9 de “L’Arena” di luglio alla ricostruzione dei fatti grazie all’indagine condotta dal nostro Lino Vivoda. Insieme alle testimonianze e alle prove che attestano come l’eccidio fosse premeditato, pubblichiamo il nome e la foto di uno degli attentatori, agente dei servizi segreti jugoslavi suicidatosi poi per il rimorso. In tal modo desideriamo stimolare ulteriori ricerche, che potrebbero essere effettuate dalla Commissione sulla ricerca, la sistemazione e la manutenzione dei cimiteri militari, dei cimiteri delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra appena istituita presso il Ministero dei Difensori della Repubblica di Croazia.