1943-1954 L'ESODO DEGLI ITALIANI D'ISTRIA ATTRAVERSO LE PAROLE DEI SUOI TESTIMONI
Un documentario di Dorino Minigutti
Alla fine della II Guerra Mondiale, l'esodo di buona parte della popolazione italiana dell'Istria e della Dalmazia segnò un passaggio drammatico e tormentato della storia italiana del Novecento. Intere comunità furono costrette ad intraprendere la via dell'esilio verso Trieste e il resto dell'Italia, ma anche nelle Americhe e in Australia.
Lo spettacolo teatrale che narra una di quelle numerose storie, diventa il pretesto per illuminare la memoria dell'infanzia e dell'adolescenza degli anziani attori, protagonisti di quel lontano esodo.
Il 10 febbraio 1947 il trattato di Parigi assegnò l'Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia. Dal 2004 il 10 febbraio è diventato il Giorno del Ricordo in memoria dei morti e dei profughi italiani.
Quest'opera intende contribuire al recupero del significato e del valore della memoria individuale e collettiva.
Il DVD “La cisterna. 1943-1954: l’esodo degli italiani d’Istria attraverso le parole dei suoi testimoni” è stato prodotto da Immaginaria in collaborazione con il Libero Comune di Pola in Esilio grazie al contributo del Fondo Regionale del Friuli Venezia Giulia per l’Audiovisivo.
Si suddivide in tre parti: un documentario sulla storia dell’Istria prima, durante e dopo la Seconda guerra mondiale, un’ora e mezza di interviste ad alcuni istriani “rimasti” e un’ampia sintesi dello spettacolo teatrale in dialetto istro-veneto scritto dall’esule Bruno Carra Nascimbeni “La cisterna - Istria terra amata”, che racconta la vicenda emblematica di una famiglia rovignese tra il 1938 e il 1959.
L’audiovisivo, partito da un’idea del direttore de “L’Arena di Pola” Silvio Mazzaroli, è stato realizzato dal regista Dorino Minigutti con la sceneggiatura di Francesco Accomando e la fotografia di Bruno Beltramini.
Nel cofanetto è inoltre allegato un opuscolo con una sintesi della plurimillenaria storia istriana scritta dal giornalista Paolo Radivo, redattore de “L’Arena di Pola” e consigliere del Libero Comune di Pola in Esilio.
Il documentario si compone di alcuni frammenti dello spettacolo teatrale interpretato dalla compagnia amatoriale “Grado Teatro” diretta da Tullio Svettini, di interviste a otto esuli istriani (perlopiù residenti a Grado) e di brevi ricostruzioni storiche con filmati d’epoca e cartine geografiche. La durata complessiva è di 52 minuti.
All’inizio vengono riprese le prove generali de “La cisterna - Istria terra amata” che la compagnia sta facendo all’interno dell’ex Campo Raccolta Profughi di Padriciano (TS). A dirigere lo spettacolo c’è Francesco, un regista teatrale che quella tragica esperienza non l’ha vissuta e ora la scopre mediante libri di storia, testimonianze dirette e audiovisivi d’epoca, ma soprattutto mediante il testo che Bruno Carra Nascimbeni ha scritto per raccontare la storia sua e dei suoi familiari.
Francesco si interroga sul significato della memoria e sul motivo che spinge lui e il gruppo ad affrontare questo pezzo di storia negata, formula domande, si mette in gioco.