RECENSIONI

I ricordi di Mons. Antonio Angeli e l’epopea
dei contadini veneti insediatisi presso Altura


Nel suo libro La città sul fiume Ulderico Bernardi racconta personaggi e vicende poco note della storia istriana nei loro rapporti con il Veneto di Terraferma
Dal libro del prof. Ulderico Bernardi La città sul fiume (editore Santi Quaranta, Treviso, 2002), riportiamo un capitolo riguardante i ricordi di Monsignor Antonio Angeli, esule da Pola nella cittadina di Oderzo in provincia di Treviso, e l’epopea dei contadini veneti insediati negli anni ’30 in un’azienda agricola presso Altura e poi costretti con l’Esodo ad abbandonare le terre da loro lavorate a dovere per una decina d’anni.

Cherso tra nobili e popolani
Il volume di Tarcisio Bommarco L’isola di Cherso - La presenza veneziana e le diverse dinastie popolane intreccia la macrostoria di quel territorio dal medioevo al XIX secolo con la microstoria dei Bolmarcich, cognome attestatovi dal 1500 e nel 1928 italianizzato in Bommarco. L’autore rende con un’oggettività refrattaria a miti e stereotipi la realtà di una zona agricolo-pastorale di confine, a metà fra Istria e Dalmazia, periferica rispetto agli stati contendenti, con una lunga compresenza di italiani e (forse già dal IX secolo) slavi.
Nato a Cherso città nel 1938, Bommarco andò profugo con i genitori in Italia nel 1947, ma dal 1963 risiede in Svezia. Questo suo lavoro è frutto di un bisogno esistenziale: «il legame con la terra di origine e con quella parte dell’identità personale che le appartiene – spiega infatti nell’introduzione – ritengo possa essere riacquistato attraverso lo studio e la conoscenza». Il libro è stato presentato a Cherso a fine luglio nell’affollatissima aula magna della scuola elementare croata su iniziativa della locale Comunità degli Italiani, a Trieste, con buona presenza di pubblico, il 26 settembre presso il Museo della Civiltà Istriana, Fiumana e Dalmata su iniziativa dell’IRCI e dell’editore, e il 28 settembre presso la Comunità degli Italiani di Fiume, con grande applauso finale.


Sono stati presentati mercoledì 19 dicembre in Casa Tartini a Pirano le ristampe del primo e secondo volume de Le perle del nostro dialetto, scritti dalla connazionale piranese Ondina Lusa e dal suo concittadino esule Marino Bonifacio per le edizioni “Lasa Pur Dir” della locale Comunità degli Italiani. L’incontro è stato organizzato dalla Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana e dalla stessa CI.

 


Nel 2000 il Circolo di cultura istroveneta “Istria” e l’IRCI (Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata) avevano dato alle stampe, con il contributo della Regione Veneto, una Storia dell’Istria a fumetti. Dodici anni dopo ne hanno proposto una ristampa aggiornata. Lo scopo è sempre lo stesso: interessare i bambini al passato e al presente della penisola. Alle 84 pagine originarie se ne sono aggiunte altre sette per raccontare gli ultimi eventi. Il grande formato A4, oltre che ad agevolare la consultazione, è consono alle fotocopie per uso didattico. Tutte le pagine presentano vignette in bianco e nero per dar modo ai piccoli lettori di colorarle secondo il proprio gusto. I disegni, sempre simpatici e ironici, inducono al sorriso anche quando trattano vicende tristi. Brevi didascalie, scritte in un linguaggio adatto ai piccoli fruitori, forniscono ragguagli sulle diverse epoche storiche, naturalmente senza pretese di precisione e completezza. Ciascuna pagina è affiancata da una bianca, dove ogni lettore può scrivere e/o disegnare la propria versione dei fatti.

 

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