Atti, memorie e documenti

LA NUOVA DIRETTIVA SU ESULI E ANAGRAFE


LA NUOVA DIRETTIVA SU ESULI E ANAGRAFE

La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il 20 settembre 2012 la nuova direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulla "Applicazione della legge 15 febbraio 1989, n. 54, recante norme sulla compilazione di documenti rilasciati a cittadini italiani nati in Comuni ceduti dall’Italia ad altri Stati in base al Trattato di pace" (direttiva 12A09813).

 Si tratta di una testo che rimarca gli obblighi già previsti e atti ad evitare che i nostri Esuli risultino erroneamente indicati come nati in Jugoslavia, Croazia, Slovenia, Serbia e così via, come invece spesso continua a capitare.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante «Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri»;

 Vista la legge 15 febbraio 1989, n. 54, recante «Norme sulla compilazione di documenti rilasciati a cittadini italiani nati in Comuni ceduti dall'Italia ad altri Stati in base al Trattato di pace»;

 Ravvisata l'opportunita' di fissare i principi cui deve essere informata l'attivita' di tutte le amministrazioni pubbliche e degli organismi privati interessati, circa l'indicazione del luogo di nascita su certificati e documenti rilasciati con particolare riferimento alle persone nate nei Comuni italiani ceduti alla Repubblica socialista federativa di Jugoslavia, con il Trattato di pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947 e con il Trattato di Osimo firmato il 10 novembre 1975;

 E m a n a la seguente direttiva:

VERGAROLLA di Lino Vivoda

(L'ESODO DI POLA Agonia e morte di una città italiana)
di Lino Vivoda

VERGAROLLA
18 agosto 1946

L'annuncio della riunione natatoria di Vergarolla - località posta oltre la metà della parte sinistra della baia guardando dalla riva verso le isole Brioni - indetta per domenica 18 agosto nello specchio d'acqua antistante la sede sociale della Società Nautica "Pietas Julia", venne pubblicato per parecchi giorni sul quotidiano locale italiano, "L'Arena di Pola", come un implicito appello per la partecipazione in massa.
Ormai qualsiasi occasione di pubblica riunione era diventata per la cittadinanza motivo di corale dimostrazione d'italianità, intesa quindi a manifestare i propri sentimenti nazionali: l'aveva dimostrato ultimamente a giugno la cerimonia religiosa del "Corpus Domini"; l'aveva confermato recentemente la manifestazio­ne artistica di Ferragosto, nell'anfiteatro romano; l'avrebbe quindi ribadito ancora una volta la riunione sportiva per lo svolgimento delle gare della "Coppa Scarioni", il cui termine di chiusura delle iscrizioni per società ed atleti era stato fissato per le ore diciotto del sabato precedente, presso il Commissario provinciale della Federazione Italiana Nuoto, Carlo Alessandrino, proprio per favorire la massima ! partecipazione di gareggianti.
Consentiva il richiamo politico anche il nome della gloriosa società "Pietas Julia" che ricordava la città ricostruita dopo le guerre civili da Augusto, con l'avvio dei grandiosi monumenti che ne avrebbero tramandato la romanità nei secoli - festeggiante il sessantesimo anniversario della costituzione del sodalizio, avvenuta nel 1886 durante la dominazione dell'impero austro-ungarico, quando era stata oltre che vivaio di atleti fucina di irredentisti rivendicanti il carattere italiano della città.
La splendida giornata di sole aveva favorito quindi sino dal primo mattino l'afflusso di centinaia di bagnanti, che pranzavano all'aperto, secondo la tradizione domenicale estiva dei polesani dedicata al mare, nella pineta alle spalle della spiaggia, ch'era la prima a raggiungersi uscendo dalla città per recarsi ai bagni, con la comodità a due passi sotto un fresco pergolato dell'ottima Trattoria da Calcich, cara a generazioni di buongustai. Era stato istituito un servizio per agevolare in tutti i modi i partecipanti: anche una motobarca infatti faceva la spola dalla riva antistante 'ex palazzina dell'"Ala Littoria", distrutta dalle bombe, al molo di Vergarolla.

NAZARIO SAURO, EROE D'ALTRI TEMPI


Un “eroe” istriano diventato storia e mito. Nella ricorrenza del suo sacrificio si svolgono manifestazioni, una in particolare a Trieste il 10 agosto di ogni anno, per ricordarne il valore, la coerenza, lo spirito indomito legato ad “altri tempi”. Ebbene, molti gli autori che si sono occupati della sua figura e molte le scuole ed associazioni che portano il suo nome. A pochi giorni dalla cerimonia di Trieste, vogliamo ricordare alcuni momenti che ne tracciano il profilo.
Il primo riferito ad un’opera di Claudio Loreto su “Nazario Sauro, eroe d’Italia e della canottieri Libertas” nella quale leggiamo: “A Capodistria, durante la dominazione austriaca, il Circolo Canottieri Libertas fu anche una autentica scuola di “irredentismo”.
A tale club apparteneva Nazario Sauro, il quale non si lasciava sfuggire occasione per manifestare il proprio amore assoluto per l’Italia. Nel 1912, paventando manifestazioni pro Roma, le autorità asburgiche preferirono fare ancorare al largo di Punta Grossa una nave da guerra italiana giunta in missione ufficiale. Sauro radunò sei canottieri e si impossessò della lancia-scuola sociale a sei vogatori Dogali (tutte le imbarcazioni della Libertas, a mo’ di sfida all’oppressore, venivano battezzate con nomi che rievocavano le glorie d’Italia); raggiunta quindi l’unità militare, egli fece alzare i remi in aria e dispiegare il Tricolore che aveva legato ad ognuno d’essi, in segno di omaggio a quel “pezzo” di Madrepatria.
Sauro aderiva al principio mazziniano del diritto di ciascun popolo all’indipendenza: così, comandante di battelli mercantili, trasportò armi per i patrioti albanesi in lotta contro l’occupante turco.

L'Istria nell'antichità di Paolo Radivo

L’Istria nell’antichità

La Società Istriana di Archeologia e Storia Patria (SIASP) ha organizzato nella propria sede sociale di via Crispi 5 a Trieste tre "Incontri di primavera". Il primo ha avuto luogo il 19 aprile 2012. Argomento: Trieste e l’Istria in età pre- e protostorica.

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